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Limitati costi di costituzione
Contabilità semplificata
Regime agevolato forfettario
Minimo capitale da investire
La ditta individuale è la forma giuridica più semplice per un'impresa di nuova costituzione; è ideale per chi non ha grandi capitali da investire ma vuole realizzare il sogno di aprire la propria attività.
Aprire una ditta individuale è davvero semplice e veloce, non sono necessarie particolari documentazioni e può essere aperta nell'arco di 24 ore. La procedura di apertura consiste nell'invio della pratica unificata Comunica che, con un solo processo, adempie alle comunicazioni obbligatorie verso i vari enti.
L'imprenditore è definito dal Codice Civile all'art.2082 : "è imprenditore colui che svolge un'attività economica organizzata finalizzata alla produzione di beni o allo scambio di servizi".
Esiste quindi una coincidenza tra l'imprenditore e la ditta infatti il nome dell'azienda sarà composto dal nome e cognome dell'imprenditore, prima ancora del nome d'arte che si vuole attribuire all'impresa e da cui non può prescinderne. Allo stesso modo il patrimonio dell'imprenditore si fonderà con quello dell'azienda, sia per quello che concerne i crediti, sia per quanto riguarda i debiti.
Definire il progetto
Scegliere la forma giuridica più idonea alla tipologia di progetto
Valutare eventuali incentivi per aprire l'attività
Iscrizione in Camera di Commercio e Apertura partita IVA attraverso la pratica Comunica
Iscrizione previdenziale e assicurativa presso INPS e INAIL, a seconda dell'attività svolta e del rischio a cui l'attività espone
Il regolamento Europeo 651/2014 riporta:
Impresa: si considera impresa qualsiasi entità che eserciti un’attività economica, indipendentemente dalla sua forma giuridica. In particolare sono considerate tali le entità che esercitano un’attività artigianale o altre attività a titolo individuale o familiare, le società di persone o le associazioni che esercitano regolarmente un’attività economica.
La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) è costituita da imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di EUR e/o il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di EUR.
All’interno della categoria delle PMI, si definisce piccola impresa un’impresa che occupa meno di 50 persone e che realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di EUR.
All’interno della categoria delle PMI, si definisce microimpresa un’impresa che occupa meno di 10 persone e che realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di EUR.
Se percepisci la disoccupazione NASPI è possibile richiedere il trattamento in via anticipata per le mensilità rimanenti, proprio per l'avvio di una nuova impresa.
E' necessario però, comunicare immediatamente, entro un massimo di 30 giorni, la variazione dello stato occupazionale all'INPS e fare richiesta di anticipo a fini imprenditoriali. Così facendo, manterrai il diritto alla percezione della NASPI in unica soluzione anticipata e potrai investire quanto percepito per avviare la tua attività.
Se lavori in un’impresa privata, ordinariamente, puoi aprire la partita IVA, a patto che lo svolgimento della tua attività non entri in concorrenza con il lavoro svolto dal tuo datore di lavoro.
Spesso nei contratti di lavoro è espressamente previsto il patto di non concorrenza.
Il codice civile associa il patto di non concorrenza ad un obbligo di fedeltà fra datore e prestatore di lavoro, che ha carattere di reciprocità.
Se, invece, vuoi svolgere un’attività completamente diversa, via libera!
Attenzione però, nel caso tu decida di svolgere un’attività fuori dall’orario di lavoro e fatturare alcune prestazioni al tuo stesso datore di lavoro, non potrai beneficiare dell’adesione al regime agevolato forfettario.
La nuova causa ostativa
L’articolo 1, comma 57, lett. d – bis) della Legge n. 190/2014, aggiunta inizialmente dalla Legge di Bilancio 2019 (L. n. 145/2018) e mantenuta nella Legge di Bilancio 2020, nega, infatti, l’ingresso nel regime forfetario ai contribuenti la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi di imposta
Ricorda, però, che nel caso tu abbia già un lavoro full-time aprire la partita IVA è più conveniente! Infatti, essendo già coperto a livello previdenziale non dovrai versare i contributi INPS per l’attività esercitata in proprio!
Interessante vero?
Quello che devi fare è controllare se nel tuo contratto di lavoro è presente la legge che disciplina il rapporto tra i dipendenti pubblici e l’apertura della partita Iva: il testo unico sul pubblico impiego (decreto n.165/2011).
Il dipendente pubblico, infatti, se lavora a tempo pieno è tenuto a prestare la propria attività ESCLUSIVAMENTE verso il proprio Ente.
Coloro che, invece, lavorano a tempo parziale (percentuale di lavoro giornaliera inferiore al 50%) possono tranquillamente avviare un’attività in proprio, perchè il principio di esclusività non si applica, fatto salvo ovviamente una eventuale preclusione regolamentare da parte dello specifico ente. A questo fine va controllato e letto attentamente il contratto di lavoro e il regolamento, ove presente.
C'è una possibilità per poter svolgere un'attività che esuli dall'attività svolta presso il proprio ente.
Contattami per ulteriori informazioni!
Costituzione per atto pubblico (es.notaio)
Compagine sociale
Contabilità ordinaria o semplificata in base alla tipologia
Imposizione fiscale variabile o fissa a seconda della tipologia di società
Definire il progetto e la compagine sociale
Definire quale tipologia di società è più adatta al caso specifico (società di capitali o società di persone), a seconda delle cariche sociali individuate e del capitale da investire
Atto notarile di Costituzione della società ed eventuale versamento del capitale sociale da parte dei soci
Valutare eventuali incentivi per aprire l'attività
Iscrizione in Camera di Commercio e Apertura partita IVA attraverso la pratica "Comunica" e iscrizione previdenziale e assicurativa presso INPS e INAIL, a seconda dell'attività svolta e del rischio a cui l'attività espone.
La Società a responsabilità limitata è una società con un'autonomia patrimoniale perfetta; ciò significa che i soci non rispondono dei debiti assunti dalla Società, che risponderà solo ed esclusivamente delle obbligazioni assunte con il proprio patrimonio.
Le società di capitali, così come quelle di persone, devono essere costituite per atto pubblico (es.notaio) e il costo varia a seconda del capitale conferito dai soci.
Il capitale minimo ad oggi in Italia per costituire una SRL è pari ad Euro 10.000, che devono essere versati dai soci sul conto corrente della Società al momento della costituzione. E' anche possibile costituire una società a responsabilità limitata con 1 euro, ma questa tipologia di società avrà poca possibilità di reperire finanziamenti esterni (banche) perchè avrà poca credibilità finanziaria. Si consiglia quindi sempre di costituire una SRL almeno con il capitale minimo richiesto dalla legge civile, ovvero € 10.000.
Il costo di costituzione notarile ammonta, solitamente, intorno ai 2000,00 Euro.
Le società di persone, a differenza delle società di capitali, non hanno un'autonomia patrimoniale perfetta. Rispondono quindi dei debiti assunti dalla Società anche i soci con i loro patrimoni personali.
La differenza tra una SNC, Società in Nome Collettivo, ed una SAS, Società in Accomandita Semplice, è la flessibilità di questa autonomia patrimoniale. Infatti, mentre per la società in nome collettivo non esistono distinzioni giuridiche tra i patrimonio dei soci (rispondono tutti solidalmente dei debiti della Società), nella Società in Accomandita Semplice esistono due tipologie di soci: gli accomandanti e gli accomandatari. I primi, non rispondo dei debiti della società, perchè conferiscono nella società solamente del capitale, mentre i secondi, che solitamente sono anche lavoratori all'interno della società, rispondono con tutti i propri beni, presenti e futuri.
La costituzione di una società di persone non richiede un capitale minimo legale e può essere costituita da sole persone fisiche, con atto notarile.
Il costo di costituzione notarile ammonta, solitamente, intorno ai 2000,00 Euro.
Produzione e vendita diretta degli alimenti che coltivi
Eventuale compagine sociale
Contabilità semplificata e regime di vantaggio
Tipologie di imprenditori agricoli
L'imprenditore agricolo non professionale svolge la sua attività coltivando il proprio fondo e manipolando gli alimenti che coltiva per destinarli alla rivendita. Non sono necessari requisiti particolari se non l'adeguamento di un laboratorio (anche presso la propria abitazione o dove sussiste il fondo da coltivare) e non sono richiesti nemmeno titoli o requisiti soggettivi.
L'imprenditore agricolo non professionale non potrà, però, usufruire degli incentivi che lo Stato mette a disposizione per questa particolare e nobile tipologia di attività, finchè non avrà i requisiti e i titoli richiesti dalla qualifica di imprenditore agricolo professionale.
La figura dell'imprenditore agricolo professionale è disciplinata dalla L. 99/2004.
L'imprenditore agricolo professionale deve necessariamente:
possedere, a qualsiasi titolo, un fondo o un terreno agricolo, cui entità varia a seconda della tipologia di alimenti che si intendono coltivare;
adeguare un laboratorio dedicato alla manipolazione degli alimenti che si coltivano, destinati alla commercializzazione
conseguire un titolo, ovvero la frequenza di un corso professionale riconosciuto :
Diploma di Laurea in Scienze Agrarie o Forestali, Medicina Veterinaria, Scienza delle Produzioni Animali, Scienza delle Tecnologie Alimentari, o Diploma Universitario nelle medesime aree o ancora Diploma di Istituto Tecnico Agrario o professionale con indirizzo agrario;
esercitare attività agricola come titolare, contitolare, coadiuvante familiare, amministratore, lavoratore agricolo per almeno un triennio in data antecedente alla presentazione della domanda di riconoscimento della qualifica;
Attestato di frequenza con profitto a corsi di formazione professionale in agricoltura dove il numero di ore di frequenza del corso varia secondo la regione.
svolgere lavoro agricolo per la maggior parte del tempo utile durante la propria giornata lavorativa (oltre il 50%)
ricavare dall'impresa agricola oltre il 50% della totalità dei redditi annuali.
Lo IAP, così definito e qualificato, avrà la possibilità di accedere alle agevolazioni contributive e finanziarie riservate dallo Stato e dalla Pubblica Amministrazione, a questa particolare tipologia di attività.
Il coltivatore diretto è un imprenditore, così come definito dall'art. 2135 del Codice Civile che, al pari dell'imprenditore agricolo professionale, si dedica direttamente e abitualmente alla coltivazione del fondo, in qualità di proprietario, usufruttuario o affittuario. Per ottenere la qualifica di Coltivatore Diretto è necessario essere in possesso di determinati requisiti soggettivi ed oggettivi tra i quali quello di contribuire con la propria manodopera o della propria famiglia ad almeno un terzo del fabbisogno aziendale, con un numero minimo di giornate annue pari a 104.
La qualifica di coltivatore diretto permette di accedere al regime previdenziale agevolato INPS, ma solo se il reddito dell'impresa agricola è il reddito principale e solo se il lavoratore è occupato per la maggior parte del tempo nell'attività agricola.
A differenza dell'imprenditore agricolo professionale il coltivatore diretto ha il privilegio di detenere il diritto di prelazione in caso di compravendita dei terreni agricoli che coltiva. Questo diritto spetta a chi abbia un terreno in affitto da almeno due anni.